Convegno Cidec Palermo. Assumere per ricostruire capitale sociale

Attualità, Cidec Palermo, Dal Territorio, In Primo Piano — By on 2019/01/21 17:36

Abbattere i costi legati ai contratti di secondo livello diventa ancora più importante in piena crisi occupazionale. Se ne parla alla Camera di Commercio nel corso di una giornata di studio organizzata da Salvatore Bivona della Cidec, la confederazione commercianti esercenti, insieme con Carmelo Garofalo, presidente del Collegio dei geometri e dei geometri laureati, l’ ordine dei Commercialisti rappresentato in questa occasione da Stefano Maggiore, Alfonso Farruggia della UilPA, Giovanni Vindigni, direttore della commissione per l’ impiego di Ragusa ed ex direttore della sede di Palermo e moderata dalla giornalista Marianna La Barbera vedi https://goo.gl/oPd9Vk


Salvatore Bivona

Le aziende del Mezzogiorno sono strette tra la rivoluzione digitale e la forza dei grandi gruppi imprenditoriali a svantaggio dei piccoli e dei medi attori operanti sul territorio. La città di Palermo è un esempio negativo e paradigmatico di come i nodi del lavoro e dell’ economia siano del tutto irrisolti.


Giovanni Vindigni

La crisi affonda le radici nel passato, almeno alla fine degli anni Ottanta, quando la città usciva da un periodo di grande benessere, ancorchè legato all’ edilizia e a un settore pubblico in grandissima espansione. Erano gli anni in cui volgeva a termine l’ intervento straordinario nel Mezzogiorno, si recideva il cordone ombelicale tra periferia e centro e le città ebbero l’ occasione di recuperare centralità strategica e nuovo protagonismo. Ma, da allora ad oggi, tutti gli schieramenti si sono distinti in politiche insufficienti di rilancio dell’ impresa, di tutela del lavoro, di creazione di capitale sociale. I sociologi indicano il capitale sociale come la dotazione di reti, di relazioni tra attori individuali e collettivi che creano fiducia, consenso, e, quindi, anche impresa. Questo sembra mancare non solo a Palermo ma in una grande porzione del territorio italiano, quella che stenta da sempre a raggiungere apprezzabili livelli di sviluppo.


Carmelo Garofalo

La distruzione del capitale sociale sta proprio nell’ esodo di giovani che si iscrivono nelle università del Nord o che si spostano in cerca di occupazione. Il tasso di disoccupazione siciliano è sempre quello, si scosta di poco dal 22 per cento, il lavoro quando c’è, spesso, non è contrattualizzato: una piaga che rischia, in molti casi, di diventare sfruttamento, come il caporalato, ha spiegato Giovanni Vindigni.  Le distorsioni si propagano come nei casi di epidemia. Nelle aree in cui si innescano circoli virtuosi di creazione di impresa, di longevità della stessa, di buoni rapporti con le istituzioni pubbliche e con i portatori di interessi, si costruisce capitale sociale. Dove, invece, si inverte la direzione le cose peggiorano, i problemi generano nuovi problemi. Ecco come, nel 2017, alla Camera di Commercio di Palermo dove, ha fatto notare Bivona, sono iscritte 31458 imprese, le nuove iscrizioni sono state 702 ma si sono cancellate 2350 imprese. Si va indietro, insomma, invece di andare avanti. Sul tappeto resta la rivendicazione di sgravi per le nuove assunzioni che, ad oggi, risultano insufficienti e i tanti dubbi legati al reddito di cittadinanza: una misura finalizzata al reinserimento lavorativo ma che si scontra con una situazione sempre più complessa.  (Sergio Scialabba)

Da Palermo Capitale online

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