Il clima “avverso” affossa l’agricoltura: produzione in calo, vino a picco

Attualità — By on 2020/01/22 14:38

Se per l’industria il 2019 è stato un annus horribilis, per il bilancio per il settore agricolo è stato anche peggiore. Secondo i dati preliminari diffusi dall’Istat, nello scorso anno la produzione dell’agricoltura è scesa dell’1,3% in volume, con il valore aggiunto lordo ai prezzi di base è sceso del 2,7% in volume e le unità di lavoro sono diminuite dello 0,1%.

Un calo che ha tra le principali cause le condizioni meteorologiche avverse che nel corso del 2019 hanno flagellato le coltivazioni italiane. Il valore aggiunto dell’agricoltura in Italia, sempre secondo i dati dell’Istituto di Statistica, è pari a 31,9 miliardi di euro.

L’Italia si conferma al primo posto nella Ue28 davanti a Francia (31,0 miliardi di euro) e Spagna (26,5 miliardi) segnala l’Istituto di Statistica nella stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura per l’anno 2019. Il valore aggiunto dell’agricoltura per l’insieme della Ue28 è pari a 188,1 miliardi di euro. L’indicatore di reddito agricolo per l’Italia è -2,6%, in controtendenza rispetto alla Ue28 (+2%).

E’ stato vistoso il calo della produzione del vino (-12,0%) mentre un buon recupero si è avuto per l‘olio di oliva (+32,0%). L’Istat rileva diminuzioni rilevanti anche per frutta (-3%) e cereali (-2,6%) mentre è proseguito il trend positivo delle attività secondarie (+1,3%) e delle attività dei servizi (+0,4%). Più contenuta, rispetto al 2018, la crescita sia dei prezzi alla produzione (+0,7%) sia di quelli relativi ai costi (input) sostenuti dagli agricoltori (+0,9%), segnala ancora l’Istat.In particolare, l’Istat rileva che risultati decisamente negativi si sono registrati per la produzione di vino, diminuita del 12,0% dopo l’exploit del 2018, quando era aumentata del 14,3%. Altri settori hanno subìto cali rilevanti quali: frutta (-3,0% contro il +1,4% del 2018), cereali (-2,6%, +3,5% nel 2018), piante industriali (-1,6% contro +7,0% del 2018) e produzione zootecnica (-0,3%, -0,5% nel 2018).

Al contrario, il 2019 è stato un anno favorevole per la produzione di olio, cresciuta del 32,0% dopo il crollo registrato nel 2018 (-36,9%). Dinamiche positive, come nel 2018, anche per le coltivazioni foraggere (+3,5%), le patate (+2,0%) e gli ortaggi (+1,1%). Confermato il trend positivo delle attività secondarie (+1,3%) e delle attività dei servizi (+0,4%). Più contenuta, rispetto al 2018, la crescita sia dei prezzi alla produzione (+0,7% contro +1,4% dell’anno precedente) sia di quelli relativi ai costi (input) sostenuti dagli agricoltori (+0,9% contro +4,4%). L’andamento congiunto dei prezzi dell’output e dell’input ha indotto nel 2019 un lieve peggioramento della ragione di scambio per il settore agricolo (-0,2%). Nel complesso, il valore aggiunto lordo a prezzi base è diminuito del 2,7% in volume.

Ma qual è il fattore che ha provocato un calo così massiccio della produzione agricola in Italia? Secondo l’analisi dell’Istituto di Statistica, la flessione dell’1,3%  in volume della produzione dell’agricoltura nel 2019 “è stata determinata principalmente da fattori climatici sfavorevoli“. Maltempo e cambiamenti climatici sono quindi le principali cause del calo avvenuto nel 2019, con Coldiretti che nei giorni scorsi ha quantificato le perdite intorno ai 14 miliardi di euro soltanto in Italia.

 

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