In Italia i lavoratori rendono meno: cresciuta inferiore alla media Ue

Attualità — By on 2016/11/07 12:51

In Italia i lavoratori non rendono, secondo quanto rileva l’Istat sulla base delle stime sulle misure di produttività per il periodo 1995-2015.

Dal 1995 al 2015 la produttività del lavoro è cresciuta in media dello 0,3% annuo, sintesi di una crescita media dello 0,5% del valore aggiunto e dello 0,2% delle ore lavorate. Insomma, quel di più che è stato prodotto lo si è ottenuto più per la capacità di migliorare il prodotto o di pompare capitali nella produzione che per l’impegno di chi ha lavorato.

La crescita italiana è decisamente inferiore alla media Ue (+1,6%) e all’area euro (+1,3%). Tassi di crescita in linea con la media europea sono stati registrati per Germania (+1,5%), Francia (+1,6%) e Regno Unito (+1,5%). Per la Spagna, il tasso di crescita è stato più basso (+0,6%) della media europea ma più alto di quello dell’Italia.

Nel 2015 l’Italia è stata l’unica nella Ue a registrare un calo della produttività del lavoro (-0,3%). Germania, Francia e Spagna, pur segnando un rallentamento rispetto al 2014, mostrano tassi di variazione positivi (rispettivamente +0,9%, +0,6% e +0,5%) mentre il Regno Unito presenta una crescita della produttività relativamente più sostenuta (+1,2%) e superiore a quella del 2014.

La produttività del lavoro misura la competitività delle aziende in un determinato Paese, perché consente di paragonare quanti pezzi di un prodotto identico vengano prodotti dai lavoratori in un determinato arco di tempo ad esempio in Spagna e in Italia. E’ evidente, sempre per fare un esempio, che chi produce 15 lavatrici in un’ora è più competitivo e quindi più efficiente ed attraente di chi sempre in un’ora di quelle stesse lavatrici ne produce 12.

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