Italiani in fuga, in dieci anni abbiamo perso 100mila laureati

Attualità — By on 2019/12/17 10:34

 

Il mito dei cervelli in fuga non sembra così campato in aria. Tutt’altro. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istat il 53% degli italiani che siè trasferito al’estero nel 2018 è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33 mila diplomati e 29 mila laureati.

Rispetto al 2017 il numero dei diplomati che ha cercato fortuna altrove è aumentato solo dell’1%, ma quello dei laureati ha fatto un balzo del 6%. L’incremento – spiega l’istituto di statistica – è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale: rispetto a cinque anni prima gli emigrati con titolo di studio medio-alto sono cresciuti del 45%.

Nel 2018, considerando il rientro degli italiani di 25 anni e più con almeno la laurea (13 mila), la perdita netta (differenza tra rimpatri ed espatri) di popolazione ‘qualificata’ è di 14 mila unità, ma nell’ultimo decennio sono partiti più di 100mila laureati.

 

 

La regione da cui emigrano più italiani, in valore assoluto, è la Lombardia con un numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero pari a 22 mila, seguono Veneto e Sicilia (entrambe oltre 11 mila), Lazio (10 mila) e Piemonte (9 mila). Rispetto alla popolazione, il tasso di emigratorietà più elevato si ha in Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.

Un dato che apparentemente sembra smentire la tesi – molto in voga – dell’emigrazione massiccia dei giovani dalle regioni del Sud. A ben vedere però non è proprio così e anzi i flussi confermano che il Sud si sta effettivamente desertificando. Nel 2018 ben 117mila persone residenti nel Mezzogiorno hanno fatto le valigie per trasferirsi nelle regioni del Centro e del Nord (+7% rispetto al 2017); di un certo rilievo sono anche i trasferimenti sulla rotta ‘inversa’ (55 mila), dal Centro-nord al Mezzogiorno. Il risultato per il meridione è piuttosto sconfortante: -62 mila residenti nel 2018, di cui 47 mila con più di 25 anni.

Insomma, se gli abitanti del centro-nord sono più disposti a spostarsi all’estero, gli abitanti del Sud preferiscono rimanere in patria, pur cambiando regione.

In generale, gli spostamenti sulla tradizionale direttrice Mezzogiorno/Centro-nord sono tipici dei giovani mentre risultano più sfumati per gli over 65.

 

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