L’inflazione frena, ma aumentano i prezzi: Nuova stangata per le famiglie

Attualità, News Utili — By on 2018/03/01 15:20

Secondo i dati pubblicati dall’Istat,  l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua.

Frena l’inflazione, ma salgono i prezzi. Secondo le stime pubblicate dall’Istat nel documento sui prezzi al consumo per febbraio 2018,  l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,9% di gennaio).
Secondo l’Istituto di Statistica, la frenata dell’inflazione è dovuta quasi esclusivamente alle componenti più volatili, come il calo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (-3,2%, che invertono la tendenza da +0,4% di gennaio) o il rallentamento della crescita dei prezzi dei Beni energetici, soprattutto di quelli regolamentati (+5,2% da +6,4%).

Tenendo conto di questi numeri, l’inflazione ‘di fondo‘ al netto degli energetici e degli alimentari freschi sale di un decimo di punto percentuale (+0,7% da +0,6% di gennaio) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si dimezza e si attesta a +0,3% (dal +0,6% registrato nel mese precedente).

Il leggero aumento su base mensile dell’indice generale è dovuto principalmente al rialzo, influenzato da fattori stagionali, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,5%), in parte bilanciato dal ribasso dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-0,7%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,5%).

Su base annua la crescita dei prezzi dei beni decelera (+0,5% da +1,3% di gennaio) mentre accelera, seppur di poco, quella dei servizi (+0,8% da +0,6%). Il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna quindi positivo dopo cinque mesi risultando pari a +0,3 punti percentuali (era -0,7 a gennaio). L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,5% per l’indice generale e +0,1% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,2% su base mensile e dello 0,1% su base annua (da +1,2% di gennaio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto scendono dello 0,1% in termini congiunturali e crescono dello 0,5% in termini tendenziali (in attenuazione da +1,3% del mese precedente).

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua (era +1,2% a gennaio).

Ma la frenata dell’inflazione non viene letta come una buona notizia dal Codacons, che denuncia: “Si traduce in un aggravio di spesa pari a +182 euro su base annua per la “famiglia tipo”, che sale a +235 euro annui per la famiglia composta da genitori e due bambini, la più diffusa in Italia”.

 “Ma il rischio concreto è che già dai prossimi giorni si registrino rincari a cascata dei listini alimentari a causa del maltempo, con effetti diretti sul prossimo dato dell’inflazione – spiega il presidente Carlo Rienzi – Questo non solo perché neve e gelo hanno distrutto numerose coltivazioni e ridotto la produzione in diversi ambiti alimentari, ma anche e soprattutto per effetto delle speculazioni che si verificano puntualmente in Italia in caso di maltempo, con fortissimi aumenti dei prezzi anche per prodotti raccolti nelle scorse settimane o provenienti da paesi esteri che non sono stati minimamente intaccati da gelate. In tal senso abbiamo deciso di allertare la Guardia di Finanza in tutta Italia affinché disponga verifiche sul territorio tese ad evitare rincari speculativi dei listini al dettaglio”.

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