Maternità, smart work e pagamenti: entra in vigore il Jobs act degli autonomi

News Utili — By on 2017/06/14 10:53

Tutele ai liberi professionisti su maternità e malattia, detassazione delle spese di formazione, prima regolamentazione dello “smart work” con l’obbligo di mettere nero su bianco il diritto alla disconnessione dei lavoratori agili, cioè il momento in cui pc e telefonino di servizio vanno spenti. Anche pagamenti in 60 giorni. E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, ed è in vigore da oggi, il Disegno di legge sul lavoro autonomo e agile (legge 81 del 2017), approvato definitivamente al Senato il 10 maggio scorso.

Prevista anche la delega per abilitare le Casse di previdenza private, affinché (“anche in forma associata”), possano attivare servizi integrativi di welfare, “finanziati da apposita contribuzione”, specie per sostenere iscritti che hanno subito riduzioni del reddito per ragioni involontarie, o sono stati colpiti da “gravi patologie”.

Un provvedimento che guarda a 2,5 milioni di italiani, che lavorano ad oggi senza molte protezioni proprie dei lavoratori dipendenti, a partire dalla maternità per arrivare ai paracadute in caso di disoccupazione. E’ il cosiddetto Jobs Act degli autonomi, licenziato finalmente dal Senato in terza lettura a circa 450 giorni di distanza dalla sua presentazione e coperto con una cinquantina di milioni dalla Stabilità del 2016.

Come ha ricordato il relatore Maurizio Sacconi, che ha ottenuto il respingimento degli emendamenti al Senato per confermare il giudizio positivo, nell’ultimo passaggio alla Camera il testo aveva subito alcune modifiche: la stabilizzazione e l’estensione dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa; l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo con il compito di formulare proposte e indirizzi in tema di modelli previdenziali, modelli di welfare, formazione professionale.

Tre i capi del Ddl: nel primo vengono individuati i rapporti di lavoro autonomo e si istituisce la Dis-Coll (indennità di disoccupazione) per i collaboratori coordinati e continuativi; nel secondo si parla del lavoro agile; nel terzo si trovano le disposizioni finanziarie. Ecco, grazie alla sintesi degli uffici della Camera, i principali provvedimenti contenuti.

Il primo cambiamento concreto – una tutela per gli autonomi – è l’estensione delle regole sui pagamenti tra imprese e Pubblica amministrazione a quelli tra lavoratori autonomi e imprese, Pa o tra autonomi stessi: non si potrà superare il limite di 60 giorni per saldare una fattura a un autonomo, a meno di far scattare interessi di mora e sanzioni. Arriva poi una stretta sulle clausole e condotte abusive, limitando la possibilità dei committenti di modificare o recedere dai contratti in maniera unilaterale. Ancora, si riconoscono al lavoratore autonomo i diritti di utilizzazione economica relativi ad apporti originali e invenzioni realizzati nell’esecuzione del contratto.

Il governo è delegato a legiferare su quattro ambiti: la prima delega prevede che i professionisti – organizzati in ordini e collegi – possano svolgere alcuni atti pubblici (ad esempio certificazioni o autentiche); la seconda permette alle casse previdenziali private di attivare prestazioni sociali, dietro versamento di contributi, per il supporto in caso di perdita del lavoro o malattia; la terza dà la possibilità all’esecutivo di alzare l’aliquota contributiva per migliorare le prestazioni su maternità e malattia agli iscritti alla gestione separata INPS; la quarta, infine, riguarda riassetto delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori applicabili agli studi professionali.

Il provvedimento istituisce dal 1° luglio 2017 la Dis-Coll (indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa) anche in favore di collaboratori, assegnisti e dottorandi di ricerca, a fronte di un incremento dell’aliquota contributiva pari allo 0,51%.

Arriva poi una serie di benefici fiscali e sociali, relativi alla deducibilità di spese alberghiere e di aggiornamento professionale, al congedo parentale e all’indennità di malattia. Attenzione particolare all’aggiornamneto professionale, per il quale le spese deducibili raddoppiano a 10mila euro.

Gravidanza, malattia e infortunio non comporteranno automaticamente l’estinzione del rapporto: la lavoratrice potrà chiederle di tenerlo in sospeso per un massimo di 150 giorni, anche se il committente potrà continuare a far valere un diritto legato al “venir meno dell’interesse”. Importanti innovazioni in caso di maternità: il congedo parentale sale da tre a sei mesi, spendibili entro il terzo anno d’età del figlio (dal primo attuale). Per chi ha un figlio non scatta l’astensione obbligatoria, ma si potrà ricevere l’indennità di maternità pur continuando a lavorare; durante il congedo, la lavoratrice potrà chiedere la sostituzione con una professionista di fiducia. si prevede inoltre la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi in caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa per oltre sessanta giorni.

La legge prevede infine l’introduzione di misure per favorire la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici; la costituzione, presso i centri per l’impiego, di uno sportello dedicato al lavoro autonomo; l’istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di un tavolo tecnico permanente sul lavoro autonomo.

Per i lavoratori dipendenti, si introduce il lavoro agile.

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