Stretta a settembre sulle visite fiscali

Attualità — By on 2017/07/31 11:55

Prende corpo la stretta sulle assenze per malattia voluta dalla riforma Madia sulla Pa e si va verso l’assegnazione di premi ai medici che effettuano le visite di controllo a casa dei dipendenti o nelle strutture, con tanto di obiettivi da raggiungere L’atto di indirizzo con le linee guida Inps-sindacati prevede infatti “un’indennità oraria base di disponibilità e maggiorazioni proporzionate al numero di visite di controllo domiciliari e ambulatoriali ed eventualmente legate a specifici obiettivi” che potranno essere previsti nelle convenzioni tra Inps e sindacati dei medici che svolgono gli accertamenti sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia. Scatterà anche il divieto per incarichi a chi ha raggiunto l’età da pensione e “se già in essere, cessano”.

L’atto sul polo unico per le visite sulle assenze per malattia, secondo quanto riporta l’Ansa, prevede una “migliore distribuzione e copertura territoriale degli accertamenti, la riduzione dei costi anche in ragione di un’ottimale dislocazione dei medici e del contenimento dei rimborsi e delle indennità chilometriche, l’equa assegnazione degli incarichi, nonché l’incremento del numero e dell’efficienza dei controlli, utilizzando al meglio le risorse a tal fine specificatamente attribuite”.

Il polo unico della medicina fiscale partirà dal primo settembre, con una “fase ponte”, anche nel caso in cui non sia stato ancora firmato l’accordo tra l’Inps e i sindacati per regolare il rapporto di lavoro dei medici. Estendendo alla Pa la competenza dell’Inps, fino a che non ci sarà l’intesa si applica “la vigente disciplina”, garantendo “la disponibilità ad effettuare gli accertamenti medico-legali domiciliari per le assenze per malattia nelle fasce orarie stabilite per i dipendenti sia del comparto pubblico, sia di quello privato”. Fasce che per ora sono diverse ma saranno omologate con un decreto ad hoc. Oggi sono previste quattro ore al giorno per il settore privato (dalle 10 alle 12 la mattina e dalle 17 alle 19 la sera) e sette per il pubblico (dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18).

Finora per i dipendenti della Pa erano state in campo le Asl, che passeranno appunto la palla all’Inps. L’obiettivo, spiega l’atto di indirizzo, un testo di tre pagine, è quello di “uniformare e migliorare l’efficienza del sistema degli accertamenti”. La convezione, di durata triennale, che regolerà il rapporto tra l’Istituto di previdenza e i medici del settore, “dovrà essere stipulata entro il 31 agosto”. In caso di ritardi l’atto di indirizzo prevede una “disciplina transitoria”, come già delineato dal decreto Madia. Quanto all’individuazione dei medici per lo svolgimento delle visite, “occorre garantire il prioritario ricorso” a quelli iscritti alle cosiddette liste speciali ad esaurimento, ma saranno anche previste “procedure selettive pubbliche e trasparenti” in cui oltre a garantire la copertura capillare sul territorio, “si potrà riconoscere e valorizzare con apposito punteggio la professionalità maturata” dai medici che rientrano in tre categorie: gli iscritti alle liste Inps dopo il 2007, coloro che hanno svolto un’attività analoga presso le Asl, come liberi professionisti (seppure all’interno di precisi paletti), i medici convenzionati esterni con l’Inps da almeno 36 mesi negli ultimi cinque anni. Le convenzioni stabiliranno, tra l’altro, “i criteri e i casi di incompatibilità, anche in relazione alle funzioni di certificazione delle malattie”.

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