Un paese deluso e confuso. Questa l’Italia secondo l’Eurispes

Attualità — By on 2018/01/30 17:57

L’Italia che viene fuori dal trentesimo rapporto Eurispes è un Paese che “si sente deluso, tradito da un Sistema”, inteso come l’insieme delle reti e dei servizi pubblici e privati, “che non riesce più a garantire crescita, stabilità, sicurezza economica, prospettive per il futuro” e che lo accusa “di essere diventato autoreferenziale e di aver perso di vista la sua storica funzione: quella di guidarlo ed accudirlo, assicurando una sempre migliore qualità dei servizi. E, nello stesso tempo, di aver utilizzato la delega per rafforzare il proprio potere e i propri privilegi, disattendendo attese, bisogni e diritti”.

Secondo il dossier, dal titolo “Alla ricerca della responsabilità perduta – Sistema e Paese, come separati in casa”, il Paese – cioè cittadini, utenti, consumatori, corpi intermedi, associazioni – a sua volta “non riesce a rendersi conto di trovarsi di fronte a cambiamenti epocali che mettono in discussione le antiche certezze. Pretende il mantenimento di un welfare che non può più permettersi ed è troppo legato all’idea del posto, possibilmente fisso, piuttosto che del lavoro. È ricco e continua ad accumulare risparmi invece di investirli e fa di tutto per non pagare le tasse”.

Per Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, “il matrimonio si è sciolto e Sistema e Paese, separati in casa, convivono faticosamente sotto lo stesso tetto, spesso guardangosi in cagnesco, diffidendi l’uno dell’altro, in un’atmosfera di freddezza, tra reciproci rimproveri”.

Il rapporto fa il punto sul rapporto tra governo e aspettative (disattese) dei cittadini. In pochi si dicono convinti che il Governo sia riuscito a mettere mano ai conti pubblici, risanandoli (18,7%, contro l’81,3%). Tra le attese non corrisposte, rilanciare i consumi e gestire la crisi immigrazione (per entrambe le voci il 24% circa dei giudizi positivi) la lotta alla disoccupazione (80% contro il 20%), offrire prospettive ai giovani (80% vs 20%), maggiori diritti per i cittadini (76,3% contro il 23,7%), garantire la coesione sociale e sostenere la natalità (77,2% vs 22,8% in entrambi i casi), la diminuzione della pressione fiscale (80,6% vs 19,4%) e portare a termine una buona riforma elettorale (79,5% vs 25,5%). Più positivo invece il giudizio sulla capacità di contrasto alle minacce del terrorismo internazionale: il 50% dei cittadini è convinto che il Governo sia riuscito a tutelare l’Italia. Per il 37,2% il Governo è stato in grado di contrastare la microcriminalità; molto meglio il dato sul contrasto alla criminalità organizzata (44,1%). Il Governo ha avuto per molti il merito di tenere alta l’immagine dell’Italia all’estero (41,7%) e parallelamente sostenere il Made in Italy nel mondo (45,2%).

Quattro italiani su 10 arrivano a fine mese usando i risparmi e solo il 30,5% riesce a far quadrare i conti. Il 18,7% riesce a risparmiare,mentre il 29,4% ha difficoltà a pagare le utenze. Inoltre, il 23,2% ha difficoltà ad affrontare spese mediche, il 25,4% a sostenere il mutuo e il 38% a pagare l’affitto.

Dalla rilevazione Eurispes emerge una lenta e faticosa ripresa della fiducia nelle istituzioni, affidata però a intelligence, forze armate e polizia, mentre solo 1 italiano su 5 si fida del governo.

Rispetto allo scorso anno c’è stato un incremento dei cittadini che esprimono un aumento di fiducia dal 7,7% del 2017 all’attuale 13% (erano solo il 2,4% nel 2015). Allo stesso tempo, diminuiscono coloro che indicano una fiducia in calo: dal 42,8% al 34,4%. Il Governo ha ottenuto gradimento presso un italiano su cinque (21,5%). I consensi nei confronti del Parlamento arrivano al 22,3%, gli sfiduciati sono il 20% in meno rispetto al 2013. Cresce anche la fiducia nella Magistratura (+5,8), ma il tasso dei consensi non supera il 40%. Il sentimento di affezione nei confronti nel Presidente della Repubblica, Mattarella, non ha subito variazioni (44,5%, era il 44,1% nel 2017).

 

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