Web tax: “Sarà una seconda Iva sulle bollette”

News Utili — By on 2017/12/14 15:39

La web tax rischia di avere “effetti collaterali” inattesi per molti italiani: un aumento delle bollette. Come è possibile? Lo spiega Quotidiano.net. La web tax è un’imposta sulle transazioni digitali. Si tratta di una flat tax del 6% da applicare alle prestazioni di servizi effettuate con mezzi elettronici.

A pagare in teoria saranno i giganti del web, la web tax è infatti, detto in parole povere, la tassazione sui guadagni delle grandi compagnie che operano nel web (dall’e-commerce alla pubblicità online) come Google o Amazon: si prevede un gettito fiscale di 114 milioni di euro a partire dal 2019.

Ma alla Camera si stanno operando delle modifiche sostanziali per applicarla a tutte le transazioni digitali e a partire dal 2018: lo ha proposto il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, che prevede di abbassare l’imposta dal 6 all’1%, allargandola al tempo stesso a tutte le transazioni online.

Molti economisti sono fortemente critici: pensano che a pagare il prezzo più salato saranno i consumatori e le imprese italiane. “Le modifiche apportate dal maxi-emendamento del governo porterebbero a una seconda Iva su tutti i consumi digitali, comprese le bollette”, spiega Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia, la federazione che riunisce oltre 500 imprese dei servizi pubblici locali nei settori acqua, energia, gas e rifiuti.

L’imposta sulle transazioni digitali, infatti, si riferisce a tutte le «prestazioni di servizi effettuate tramite mezzi elettronici», quindi finirebbe per ricomprendere anche i contratti di fornitura di energia, gas e acqua conclusi attraverso i siti web dei distributori.

«Questi contratti sono già soggetti a una complessa tassazione e l’inclusione nell’ambito della web tax, oltre ad appesantire le bollette, avrebbe come effetto collaterale di disincentivare l’utilizzo delle piattaforme web, proprio ora che si spingono al massimo i cittadini verso forme di pagamento online delle fatture e verso la dematerializzazione documentale»

 

 

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