Addio casalinghe: in Italia sono mezzo milione in meno di dieci anni fa

Attualità — By on 2017/07/13 11:05

casalinga

La casalinga di Voghera è una specie in via di estinzione? Pare proprio di sì. Nel 2016, secondo l’Istat, che ha pubblicato il Rapporto “Le casalinghe in Italia”, il Paese conta 7 milioni e 338 mila donne che si dichiarano casalinghe. Oltre mezzo milione in meno (518 mila) rispetto a dieci anni fa. La loro età media è 60 anni. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle più giovani (fino a 34 anni) sono meno di una su dieci, l’8,5%. E la tipologia di donna che fa solo i lavori di casa e bada a figli e marito vive prevalentemente nel Centro-Sud (63,8%). E non è che stia con le mani in mano. Lavora quasi 49 ore a settimana, in media 2.539 ore l’anno, senza considerare ferie, dunque molto più di tanti lavoratori occupati al di fuori delle mura domestiche. Anche gli uomini però sono cambiati, soprattutto se trentenni. Cucinano, fanno la spesa, puliscono casa e si prendono cura dei figli. Ma lavare e stirare questo no: resta un compito esclusivamente femminile, anche quando la donna lavora.

E forse nel calo delle casalinghe è anche il titolo di studio a fare la differenza. Il 74,5% di chi sta a casa possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l’8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%). Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola. E sono molte, 560mila le casalinghe con cittadinanza straniera. Poco più della metà non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. Il motivo principale per il quale le più giovani (15-34 anni) non cercano un lavoro retribuito è per motivi familiari: nel 73% dei casi. Ma ci sono anche 600mila casalinghe che ormai sono scoraggiate e pensano di non poter più trovare un lavoro fuori di casa.

La condizione economica delle casalinghe non è buona. Non fanno vita da signore. Nel 2015 sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta, il 9,3% del totale. Una donna su dieci. E dunque non c’è da stupirsi che la situazione economica delle casalinghe sia peggiore di quella delle donne occupate, perché le prime vivono maggiormente in famiglie monoreddito e quindi sono più esposte al rischio di povertà, soprattutto nel Sud. Quasi la metà delle casalinghe (47,4%) dichiara infatti che le risorse economiche della famiglia sono scarse o insufficienti. Mentre tra le occupate questa sensazione scende al 30,8%, pur essendo rilevante. Le casalinghe con i livelli più alti di povertà assoluta sono le più giovani. Le anziane presentano i valori più bassi (4,8%). Di vita sociale ne fanno ben poca: solo il 27,3% è andata al cinema almeno una volta nell’anno. E per il basso livello di istruzione scende anche la partecipazione alla vita culturale: il 30% ha letto almeno un libro nell’anno, solo il 15% ha visitato musei e mostre. Ancora meno quelle che si sono permesse un concerto, il teatro, la lettura di quotidiani e l’ascolto della radio. E anche con la Rete la quotidianità è bassa: tra le casalinghe il 17,8% dichiara di usare Internet tutti i giorni, a fronte di una quota che tra le occupate raggiunge il 65,3%.

Le donne che lavorano a casa sono poi più dipendenti dai mariti. Solo il 37,7% delle casalinghe possiede il bancomat e/o la carta di credito. Una situazione che migliora per le casalinghe laureate (75%), per quelle che risiedono al Nord (52,3%) e per le fascia di età da 45 a 54 anni (46,5%). Focalizzando l’attenzione sulle casalinghe che vivono in coppia emerge che soltanto il 38,9% ha un bancomat e/o una carta di credito. Quasi un terzo non ne dispone pur possedendola il partner. Il 27,5% ne è sprovvisto, ma neanche il partner lo ha. La situazione migliora per le casalinghe con partner dirigente, imprenditore o libero professionista, queste dispongono di un proprio bancomat e/o la carta di credito nel 71% del totale e anche nel caso in cui il partner è quadro o impiegato la percentuale tocca il 55,9%. Donne casalinghe dunque quasi per scelta, quelle insomma che più che i lavori di casa, fanno appunto, più facilmente le signore.

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